We stand with Ukraine

Confronto candidati centro sinistra

12 Novembre 2012

13 nov 2012

Expert System ha analizzato con il software semantico Cogito il linguaggio usato dai cinque sfidanti per le primarie del centrosinistra che si sono confrontati ieri sera in diretta televisiva nello speciale trasmesso da Sky TG24.

Il primo dato che emerge dall’analisi della trascrizione fedele del dibattito riguarda la struttura delle frasi: a parità di tempo scandito dal conduttore, chi ha oggettivamente parlato di più, in termini di quantità di parole e lunghezza del testo, è Renzi. Rispetto agli altri candidati, Renzi ha infatti utilizzato un numero di termini significativamente maggiore: circa il 36% in più rispetto a Vendola, che ha usato il minor numero di parole, seguito da Bersani, Puppato e Tabacci.

Un dato curioso emerge dalla rilevazione dell’indice di leggibilità, cioè il valore che indica quanto un testo sia comprensibile e perciò accessibile ai lettori/elettori (indice di leggibilità considerato: Gunning’s Fog). Analizzando le risposte fornite nel corso del dibattito, infatti, si nota che Bersani e Tabacci risultano “più facili da capire”, pur comunque richiedendo un livello di scolarizzazione pari almeno a quello raggiunto mediamente in terza superiore (10 anni di scolarizzazione). Per comprendere Puppato, Renzi e Vendola serve addirittura un livello di istruzione assimilabile a un diploma di scuola media superiore (12 anni di scolarizzazione).

Tutti i candidati hanno usato una costruzione delle frasi abbastanza simile: dalle 3,3 proposizioni per ogni periodo di Tabacci, alle 3,9 della Puppato, passando per le 3,4 di Renzi, le 3,6 di Vendola e le 3,8 di Bersani. Puppato ha quindi sfoggiato una maggiore capacità oratoria, o forse la volontà di rivolgersi a un pubblico più elevato culturalmente.

Confrontando i concetti principali trattati dai cinque candidati emergono punti in comune, e allo stesso tempo alcune differenze sostanziali. Tutti e cinque hanno a cuore il concetto di Paese (il primo per Tabacci, Renzi e Puppato, comunque tra i primi per Bersani e Vendola), Tabacci, Bersani e Vendola parlano spesso di coalizione, Renzi e Puppato hanno dato molta importanza ai termini collegati al lavoro.

Passando alle differenze: Tabacci insiste sui temi fiscali, riferendosi a tasse, I.C.I. ed evasione, Puppato su quelli economici e del lavoro, usando termini come risparmio, reddito, posto di lavoro, ricevuta fiscale; Vendola parla soprattutto di politica, centrosinistra e in generale anche di destino; Renzi si concentra sui temi di lavoro, campagna elettorale e centrosinistra; infine, Bersani dà importanza ai concetti di governo, soldi, crisi economica e tracciabilità.

A parte il verbo essere, al primo posto per tutti i candidati, i verbi più usati sottolineano differenze interessanti: Renzi predilige fare (ancora più di avere) richiamando una certa somiglianza con il linguaggio usato dal Presidente Obama, che rispetto allo sfidante Romney aveva dimostrato di più questo approccio concreto. Bersani privilegia  dire, mentre Vendola utilizza di più i verbi pensare, Tabacci pronuncia di più avere, seguito da fare e pensare, la Puppato avere, fare e dire.

In ultima battuta è stato analizzato il sentiment trasmesso dalle parole pronunciate dai cinque sfidanti: in generale prevale un sentiment neutro (che indica una presenza equivalente di termini positivi e negativi) per Renzi, Tabacci e Puppato. Bersani usa invece spesso sostantivi come problema, crisi, disagio ecc., mentre Vendola evidenzia ulteriormente la situazione di difficile in cui versa l’Italia con una forte prevalenza di aggettivi negativi (grave, eccessivo, insopportabile).

Andrea Melegari, Vicepresidente di Expert System, commenta “L’analisi semantica mette in luce aspetti di certo rilevanti politicamente. Purtroppo da un punto di vista strettamente linguistico, si manifesta ancora una scarsa sensibilità all’uso di un linguaggio chiaro e comprensibile per tutti gli elettori, capacità peraltro ben dimostrata da Obama e Romney durante la recente campagna elettorale americana.”